In occasione del 60° Anno Accademico della Scuola Enrico Mattei, IAASM ha pensato di dedicare il suo IX Convegno Annuale a un tema che rappresenta il core business della Scuola stessa: l’education. L’evento è contemporaneo non solo al 60° compleanno della Scuola ma anche a un periodo di profonda evoluzione del mondo della formazione: scolastica, universitaria, aziendale. L’avvento di internet, in primo luogo, e a seguire quello dei Mooc (Massive Open Online Course), delle nuove piattaforme di e-learning, dei social network e di nuove metodologie didattiche – es. flipped classroom e debate – rendono il tema particolarmente interessante. Forse in nessun altro periodo storico sono apparsi sulla scena tanti nuovi strumenti, che aprono al settore dell’education prospettive assolutamente strabilianti, ma anche, forse, potenzialmente critiche. Da qui l’avvertito bisogno di fare una riflessione su questi temi, illuminandone gli aspetti più importanti ma anche le criticità. Emergono tre domande chiave: siamo di fronte ad una rivoluzione dell’education? Se sì, quali caratteristiche essa ha? Soprattutto: dove ci sta portando?

Sono intervenuti:

  • Grazia Fimiani (Eni): Education: la Scuola Mattei, l’Eni, le nuove prospettive tecnologiche
  • Gianfranco De Simone (Fondazione Agnelli): L’uso dei dati nel settore education. Il progetto Eduscopio
  • David Orban (Singularity University): Dinamiche esponenziali in education. Il caso della Singularity University
  • Antonella Caruso (Eni Corporate University): Smart learning a servizio del business
  • Marco De Rossi (WeSchool): Digital education nella scuola e in azienda
  • Maurizio  Parodi (Dirigente Scolast ico): Descolarizzare la scuola
  • Enzo Di Giulio (Scuola Enrico Mattei-Ecu): Che cosa significa insegnare?

Feeding the planet, energy for life: nell’anno di Expo, anche IAASM dedica il suo convegno annuale a un tema di rilevanza globale come il cibo. E lo fa mettendo l’accento, come è nel suo DNA, sulla speranza e sul futuro.

Il 26 settembre prossimo, quindi, presso la bellissima sede di SIAM (Società Italiana Arti e Mestieri) in Via Santa Marta a Milano, il tradizionale appuntamento degli ex allievi della Scuola Mattei sarà proprio dedicato all’alimentazione e al futuro, nel segno e nel sogno della sostenibilità.

Interverranno Rossella Bottone del WFP, che aprirà la giornata con una panoramica globale sul tema e sulle sue implicazioni, e Alberto Piatti, responsabile della CSR in Eni. Poi sarà la volta di Antonio Romano, giovane responsabile del progetto di e-commerce alimentare Primo Taglio, e con lui ci saranno anche i fantastici prodotti della tradizione partenopea per un pranzo leggero e di qualità.

Nel pomeriggio, spazio al confronto tra Francesco Ardito e la sua start-up LastMinute Sotto Casa, focalizzata sul tema dello spreco alimentare; il Fab Lab con la stampa 3D del cibo; Salvatore Aranzulla che, da blogger più letto d’Italia in ambito informatico, presenterà la sua nuova esperienza di ‘digital pasticcere’; Federico Ferrero, medico nutrizionista che si concentrerà, appunto, sul tema salute. E, per chiudere, la testimonianza di Opera San Francesco, da anni in prima linea per il diritto al cibo di chi ha meno.

Che cos’è la creatività? Un dono, un’attitudine che appartiene a pochissimi oppure il risultato di sforzo e lavoro? Il genio è elargito dalla natura secondo il suo capriccio, oppure – al contrario – è possibile alimentarlo? Lo psicologo e premio Nobel per l’economia Herbert Simon riteneva che “non c’è bisogno di nessuna scintilla di genio per giustificare le invenzioni, le scoperte, le creazioni dell’uomo… l’intuizione non é un talento misterioso: é il diretto sottoprodotto della formazione e dell’esperienza, accumulata sotto forma di conoscenza: la competenza”. Se così fosse, basterebbe il duro lavoro, lo “studio matto e disperatissimo” per partorire idee e prodotti geniali. In altri termini, sarebbe possibile coltivare la creatività. E a livello dell’attività produttiva cosa accade? E’ possibile congetturare ex ante programmi di ricerca possenti in grado di generare congegni, quali lo smartphone o il tablet, che rivoluzionano le nostre vite? Oppure, essi saranno sempre e soltanto il risultato di un guizzo, di una scintilla che brilla nella mente di un ragazzo visionario che si applica dentro un garage californiano? Da una parte, dunque, la creatività romantica, che scende dal cielo. Dall’altra, quella razionale, che sale dalla terra. In mezzo, gli esseri umani, che cercano di capire chi sono… anche attraverso una convegno che ha per titolo “CreAttivaMente”.

ISPIRAZIONE VISIONE CARISMA
Il talento dei grandi capi d’impresa:
da Enrico Mattei a Steve Jobs

Impresa: da impreso, participio passato di imprendere; ciò che alcuno imprende o piglia a fare. Cura, incarico, lavoro. Originariamente, rappresentava il motto dei cavalieri, il concetto che li ispirava e che assumevano come propria bandiera.

È nelle parole, come sempre, il senso più profondo dell’esistenza. Un convegno dedicato agli imprenditori, nel bel mezzo della crisi più grave dal secondo dopoguerra, è una sfida e uno spunto per non perdere la speranza.

Che cos’è la leadership? Qual è il comune denominatore dei grandi capi d’impresa? Quali luci e quali ombre li contraddistinguono? Quale ruolo hanno il talento e l’esempio nell’esperienza di leadership? Qual è l’eredità che i leader lasciano?

Attraverso le figure di Enrico Mattei e di Steve Jobs, in continuità e in rottura con qualunque schema predefinito di libera iniziativa, è il momento di riflettere sulla natura stessa dell’impresa; sulla sua funzione sociale, sui rapporti tra economia e società, sulle capacità di irrorare energia vitale attraverso innovazione e creatività.

Energia, appunto, che significa ‘al lavoro’.

Parole con cui auspichiamo il convegno si apra e si chiuda.

“Stay hungry, stay foolish” (Steve Jobs)

Scienza, Etica, Felicità.       

Felicità, Eudemonia, Happiness, Bonheur: da sempre gli uomini si sono interessati ad essa chiamandola con nomi diversi e interpretandola in modi diversi. Nel secolo scorso, Bertrand Russell le dedicò un libro di grande successo il cui titolo ben riassume la tensione dell’uomo verso di essa: “La conquista della felicità”. La Costituzione americana include, nientemeno, la sua ricerca tra i diritti naturali e inalienabili degli uomini. Tutto sembra riassumersi in essa sicché l’uomo, fosse anche il più ricco del mondo, non ha nulla se essa è assente. Ma è proprio così? E’ concepibile un’infelicità della ricchezza? Oppure, piuttosto, la ricchezza è una parte essenziale della felicità? In cosa consiste la felicità e quali sono le condizioni del suo esistere? Talete riteneva felice “colui che ha un corpo sano, buona fortuna e un’anima bene educata” e Aristippo la interpretava come il sistema dei piaceri particolari, anche passati e futuri. Platone, invece, la separava dal piacere e la riteneva connessa con la virtù: “I felici sono felici per il possesso della virtù e della temperanza, e gli infelici infelici per il possesso della cattiveria”. E che dire di Plotino che la legava alla saggezza e riteneva che nulla – né le malattie né le circostanze sfavorevoli – può distruggerla? In tempi a noi più prossimi, ecco tornare in auge la connessione con il piacere: “il massimo piacere di cui siamo capaci”, la definisce Locke. E poi Bentham e John Stuart Mill che ne danno un’interpretazione sociale e parlano di massima felicità per il maggior numero possibile di persone.
La conferenza affronta questi temi. In particolare, essa cerca di comprendere se e in che misura la scienza, la tecnologia e la crescita economica abbiano un influsso positivo sulla felicità degli esseri umani. Oppure se essa sia disgiunta, o solo debolmente influenzata, dal benessere materiale alimentato dal volano della tecnica e dell’economia. Essa cerca anche di approfondire quale sia il ruolo dell’etica, e di relazioni positive con il prossimo, nel perseguimento della felicità: se una vita etica faccia di noi anche degli esseri più felici. Ma, pure, la conferenza esplora la nostra dimensione profonda alla luce del superamento di una sfida o del compimento di un’impresa: dell’andare oltre se stessi.

The theme of this year’s conference, the third since the birth of the Association, concentrated on the various aspects of the culture, the economy and the energy of the African continent, with emphasis on Angola, Nigeria and Congo.

The speakers, renowned experts from Oxford University, assisted by the manager responsible for the sub Saharan area for Eni, discussed the various aspects related to developing projects, which many western countries have started or will start in this area.

A writer from Congo completed the first session introducing his books and using his writings to describe the culture and the beliefs of the African people. A book often is (or becomes) an open door to other worlds and allows the reader to meet other cultures, which at times, may seem very far but are actually very near. At times it is enough to open a book to be part of a world that, even though it is described in black and white, is actually full of colours.

Finally, as is becoming our tradition, part of the conference was dedicated to self growth and this year it concentrated on searching for the genius hiding within each of us, through Image Streaming.

The city we have chosen, and not by accident, is another sea port. One with the tradition of a great Marine Republic. A cosmopolitan city, just as cosmopolitan as the spirit of our members. The Department of Economics of the University of Genoa, hosted the conference. The department is located in the old port, just next to the Museum of the Sea and other interesting facilities like the Acquarium, it offered a good opportunity to see the beauty of Genoa’s old port.

Economisti a confronto a Venezia nell’ambito del convegno annuale dell’Iaasm, l’International Alumni Association della Scuola Mattei dell’Eni. Tema sul tappeto, la crisi e le strategie per uscirne, anzi l’energia per risollevarsi, con un richiamo esplicito al tema energetico.

Musu, economista dell’Universita’ Ca’ Foscari di Venezia, ha sottolineato la complessita’ della crisi che ha una radice non solo nell’ambito di mercati finanziari. Musu ha evidenziato come i segnali di ripresa arrivino proprio dal Sud del mondo, ad esempio dalla Cina, e ha ribadito la necessita’ di riforme economiche strutturali, non solo di interventi momentanei per fronteggiare le emergenze. “La crisi – ha aggiunto Musu – offre anche l’occasione per ripensare ai nostri modelli di sviluppo”. Un tema caldo che rimanda espressamente a quello dell’energia.

Tito Boeri, dell’Universita’ Bocconi di Milano, ha puntato il suo intervento sulla realta’ italiana. Partendo da un panorama internazionale, “non ci sara’ ne’ un ’29 ne’ un ’33”, ha assicurato, ha mostrato con tabelle e grafici come la crisi sia arrivata dall’Ovest e si stia risolvendo grazie all’Est. “Il contrario di quello che si diceva fino a poco tempo fa”, ha osservato. Respingendo le accuse mosse alla categoria degli economisti che non avrebbero previsto il disastro (“non era prevedibile”, ha spiegato), Boeri ha insistito sul fatto che “la crisi non e’ finita e che il rischio di ricadute e’ presente”. Per l’Italia, secondo l’economista della Bocconi, l’uscita e’ piu’ difficile che in altri Paesi perche’ veniamo da una stagnazione durata anni: “Questa crisi ci catapultera’ indietro di dieci anni”, ha affermato Boeri sottolineando che l’Italia avrebbe le carte in regola per fare meglio degli altri Paesi (banche stabili, assenza di bolla immobiliare, risparmio alto delle famiglie) ma fara’ peggio degli altri “perche’ il Governo – ha accusato Boeri – ha scelto di non intervenire e non lo fara’ neppure nel 2010”.

Nell’ambito del convegno e’ stato presentato anche un libro di Salvatore Carollo: ‘C’era una volta il prezzo del petrolio’. “Un’analisi preziosa su un argomento che non viene mai approfondito – ha detto nella presentazione Giuseppe Sammarco, responsabile Scenari di mercato e Strategie Eni -. Il prezzo del petrolio non viene determinato solo dal mercato ma e’ il risultato di una serie di parametri che tengono conto di variabili come la qualita’ della merce, i diversi prodotti petroliferi, i prodotti di raffinazione”. Un complesso insieme di elementi, come ha sottolineato Sammarco, che nel libro sono spiegati per la prima volta in modo esaudiente. La realta’ odierna, influenzata dalla crisi economica, porta ad un ripensamento di questi meccanismi che hanno fatto approdare il mercato a logiche quasi del tutto legate alla finanza. “Si auspica – ha detto Sammarco – che il mercato torni ai fondamentali dell’economia”. (AGI)

Si tratta della conferenza annuale, organizzata idealmente, di volta in volta, nei vari Paesi di appartenenza degli ex allievi, sui temi qualificanti inerenti gli argomenti trattati dalla Scuola Mattei.

La prima di queste conferenze è stata tenuta a Roma il 13 Giugno 2008 ed ha avuto come titolo: “Energy Scenarios, Technology and Climate Change”. Data l’ attualità dei temi trattati e l’ importanza dei relatori, il materiale della conferenza è disponibile in questa sezione.

La partecipazione, ci ha fatto capire che gli ex-allievi aspettano con interesse questo appuntamento e cogliamo questo come un invito a continuare con questa iniziativa.

Vi invitiamo a segnalarci i temi che ritenete di interesse e di attualità ed eventuali relatori che  possano contribuire con le loro competenze.